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La propaganda dei governi

Nonostante tutto, continuiamo ancora a meravigliarci quando l’obbedienza dei giornalisti traspare sui quotidiani o viene colta nelle voci dei telecronisti dei Tg. La notizia è sempre la stessa, mai un cenno di distinzione, né tenendo conto della sua naturale variabilità, né modificando il punto di vista politico. La notizia resta sempre scialba, annacquata, tranquillizzante, priva di mordente, asfittica, pronta a far da soporifero al lettore di turno. Anche le valutazioni che riguardano le azioni del governo nazionale sono sempre sfumate, mai tese a chiarire. Ma ciò che più meraviglia è che molti italiani, pur lamentandosi per il cattivo funzionamento dell’apparato nazione, pensano di capire tutto semplicemente ascoltando per qualche minuto il telegiornale, o leggendo di sfuggita i titoli di qualche quotidiano, mentre invece avremmo bisogno di una informazione seria, come lo era negli anni settanta/ottanta, prima che il sistema di dominio calasse dappertutto la sua invisibile rete. Soprattutto adesso servirebbe massima attenzione perché a guidare il paese è un governo di destra che potrebbe, passettino dopo passettino, modificare o togliere del tutto le conquiste civili e sociali raggiunte a partire dal secondo dopoguerra.
     Come abbiamo più volte detto, il sistema occulto che domina il paese ha assoluta necessità di agire in un paese democratico che offra sicure garanzie di libertà di movimento a fronte di scarsi controlli giudiziari. Governi forti a trazione verticistica mal si conciliano con le forme associative che si nascondono soprattutto nei posti di vertice dello Stato. In sostanza sono proprio queste forme associative dominanti a creare le condizioni per una apparente libertà dell’individuo, come per esempio è stato fatto nel momento della creazione della Carta costituzionale, che tuttavia è una libertà solo parziale in quanto l’Italia è “in presenza di un dominio superiore” segreto come mirabilmente chiarito dal mazziniano prof. Viroli.
     Al vertice del governo troviamo gli eredi di una forza, quella fascista, che fece di tutto per opporsi a forme di potere occulte di tipo massonico. Noi non sappiamo quali siano i rapporti tra i vertici della massoneria italiana, eredi della loggia Propaganda, e quelli governativi, ma possiamo supporre che una forma di accordo sia stata necessaria per fungere da salvacondotto al governo attuale.
     Il governo meloniano di destra a nostro avviso non sta per il momento lavorando male, certamente non è peggiore di quelli che lo hanno preceduto, sia di destra che di sinistra. Ci sono tendenze di questo governo a spostare l’ago della politica nazionale verso destra? Ma certamente, ci mancherebbe!, anche se per il momento non si vedono grossi rischi per i diritti dei cittadini. Se i precedenti governi di sinistra non hanno fatto granché un governo di destra è il prezzo da pagare.
     Lasciamo da parte per il momento il traguardo provvisorio raggiunto sulla separazione delle carriere dei giudici che, diciamolo chiaro, non interessa molto alla gran massa degli italiani, sempre alle prese con la quadratura dei conti, e passiamo al riordino dei conti pubblici.
     Molto impegnato appare il ministro dell’Economia Giorgetti intento a sbrogliare la matassa ingarbugliata dei conti statali grazie alle sue competenze ingegneristiche. Per fortuna c’è ancora chi si ricorda che due più due fa quattro. Non ci siamo dimenticati delle fregature del ministro berlusconiano, il Tremonti della finanza creativa, che ci ha anche presi in giro dicendo che non stava mettendo le mani nelle tasche degli italiani, i quali invece si sono ben accorti che le tasche erano sempre vuote e non c’era proprio niente da prendere.
     Ma la tentazione di scadere nella propaganda è troppo forte, sia da parte politica che giornalistica. Solo Landini, qualche giorno fa, ha provato a dire come stanno le cose riguardo agli scaglioni Irpef, ma è stato ricompensato con qualche trafiletto qua e là, senza mettere in risalto il contenuto delle sue parole. Le quali non erano certo una novità: ma non tutti sanno che le tasse aumentano ogni anno automaticamente di un importo circa pari all’inflazione, fenomeno ben noto col termine di fiscal drag (drenaggio fiscale). Tuttavia nessun giornalista, sotto minaccia di licenziamento, si sognerebbe mai di dire ai sottomessi cittadini italiani che la “destra” sta facendo propaganda dichiarando di voler abbassare le tasse quando invece si tratta di un semplice riallineamento, neanche tanto marcato, per non far crescere le tasse oltre un certo limite, situazione che rischierebbe di far diminuire il gettito fiscale.
     L’ultimo serio politico a nostro avviso fu Prodi, che durante il suo primo governo (1998) stabilì per decreto il riallineamento delle curve Irpef agganciandole all’inflazione: e purtroppo nel 2001 il primo provvedimento del neo governo Berlusconi, sempre pronto a tradire le promesse, fu quello di cancellare quel decreto. Gli italiani non si sono mai resi conto che avevano messo il proprio paese nelle mani di un componente della loggia massonica P2: furono proprio quelli della loggia Propaganda, P1 e P2, a far cadere i due governi presieduti da Prodi per lasciare campo alle manovre subdole dominanti.
     La verità fa male, come le medicine amare, è vero: ma fanno ancora più male le bugie giornalistiche e la propaganda di forze di governo che non hanno il coraggio di dire come stanno le cose. E quando parliamo di governi italiani purtroppo non si possono fare distinzioni: destra e sinistra, come diceva Giuseppe Verdi, per me pari sono.


di Giovanni Corrao - 19/09/2025


Le dichiarazioni di Landini sublitzquotidiano.it



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