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L'ultimo commosso e sincero abbraccio

     L'intervento che segue è la traccia di un più toccante saluto, l'ultimo, che Annico Pau, l'amico Annico, ha dedicato a Giannetto nel cimitero di Nuoro, attorniato da parenti ed amici in quel malinconico dodici gennaio del 2006. L'atmosfera era di quelle che non si scordano, la giornata triste ed umidiccia. Giannetto sembrava a tratti rivivere, dipinto come era dall'emozione di quella voce che veniva dal profondo del cuore. Non è stato possibile riportare nelle poche righe che seguono parte dell'estremo saluto, quello più spontaneo, quello che non era possibile prevedere: ma il composto raccoglimento dei presenti e quel fraterno abbraccio di Annico fatto di frasi commoventi, possono fare capire quanto grande sia stato per noi quel mazziniano tutto d'un pezzo che era Giannetto Massaiu.

     "Non è facile, per la fraterna amicizia che mi lega e per gli ideali comuni che abbiamo sempre condiviso, parlare di Giannetto e devo fare uno sforzo per resistere a tentazioni agiografiche. Ma vorrei almeno pacatamente ricordare l'uomo di pensiero e l'uomo d'azione, il teorico ed il politico, in una parola il "profeta laico" così come era stato definito, con una felice sintesi, in una non dimenticata intervista concessa tempo fa ad un quotidiano locale.
     Avvocato del foro di Nuoro, professionista di indiscusso valore, era da sempre animato da una forte passione politica, praticata ed intesa e nel senso più alto e sublime del termine.
     Senza enfasi posso affermare che aveva un innato e coerente senso etico, nei comportamenti quotidiani così come nell'attività politica che ai vari livelli lo hanno visto protagonista. La sua figura di intellettuale laico, dotato di profonda cultura giuridica e politica, ne facevano un leader naturale. La sobrietà dei suoi comportamenti, il suo conversare sempre asciutto ma allo stesso tempo acuto, affascinante ed in tutte le occasioni ben ponderato colpivano efficacemente nel segno trasmettendo agli interlocutori il senso di un profondo arricchimento spirituale.
     La sua presenza terrena, così largamente incisiva nella vita del movimento repubblicano sardo, è durata troppo poco in considerazione del fatto che Giannetto aveva sempre ardente voglia di lavorare, di andare avanti, elaborando interventi, pronunciando discorsi, con ostinata perseveranza per l'affermazione della politica come dovere civico irrinunciabile.
     La sua concezione della politica come religione civile, sulla scia degli insegnamenti mazziniani, lo pongono nella grande scia dei Cesare Pintus, Michele Saba, Nino Ruiu, facendolo emergere quale punto di riferimento di grande prestigio per le nuove generazioni.
     Lo ricordo puntuale direttore di una breve ma intensa attività pubblicistica come direttore del periodico "Nuovo Azionismo", Segretario provinciale e prestigioso dirigente del vecchio Partito repubblicano, sempre indefesso operatore dell'ENDAS, amministratore del Comune di Nuoro, dell'Ospedale San Francesco. Incarichi assolti con grande onestà intellettuale, tanto da lasciare un indelebile segno di presenza prestigiosa, sopratutto all'interno del movimento repubblicano, in provincia di Nuoro e nell'intera isola.
     Lo ricordo quando, unitamente ad uno sparuto gruppo di sognatori, diede vita alla sezione del Partito repubblicano in questa città, senza mezzi ed in profonda solitudine, e con spirito combattivo e determinato mettere le basi ad una vera e propria scuola di educazione politica per diffondere il pensiero mazziniano rafforzato ed innestato nel più moderni ideali di Ugo La Malfa.
     Convivendo perennemente la dura condizione delle infime minoranze, nei momenti di grande sfiducia, per incoraggiarmi usava ricordare che la storia l'hanno sempre scritta le minoranze.
     Le sue ultime fatiche le aveva dedicate con forte impegno e passione nella sezione di Nuoro dell'Associazione Mazziniana di cui ci onoriamo di averlo avuto prestigioso Presidente, nello sforzo di rivitalizzare il Movimento repubblicano.
     Di recente lo abbiamo visto protagonista dell'incontro in occasione del convegno nel bicentenario del grande italiano Giuseppe Mazzini, con il coinvolgimento degli studenti del liceo "Giorgio Asproni" di Nuoro, così come si stava impegnando a organizzare un grande convegno sulla figura di Giorgio Asproni.
     Un male incurabile lo ha debilitato nel fisico ma mai nello spirito. Caro Giannetto ci lasci un ricordo straordinariamente incisivo, i tuoi insegnamenti ci lasciano un profondo vuoto, forse incolmabile. Un commosso abbraccio voglio in particolare dedicarlo a tutti i congiunti, Nuccia che adorava, ai figlioli che hanno di cui vantarsi d'averlo avuto come genitore, e di cui non si stancava mai, anche se in maniera molto schiva, di tesserne le lodi, ed alla sua cara mamma.
     Caro Giannetto voglio stringerti in un ultimo commosso e sincero abbraccio: sarai sempre nei nostri pensieri ed indegnamente cercheremo di seguire il tuo esempio di morigerato galantuomo."


Annico Pau - 12/01/2006


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